«Come potere studiare e descrivere, dentro l’uomo, una presenza così perturbante e in fondo in controtendenza con tutto quello che tendiamo a pensare o a credere degli essere umani: il bello, l’amore, la speranza, la sessualità? Valdrè ci dà due risposte, entrambe molto incisive.Per la prima, il masochismo erogeno non è una forza separata e scissa, ma una componente fondamentale della pulsionalità insite nell’uomo. Come Freud ci indica nel Problema economico del masochismo, il masochismo erogeno anche lega la pulsionalità eccessiva del bambino e rende possibile una strada di conciliazione dell’eterno contrasto tra eros e civiltà. Ma, a questo fine, è necessario che le identificazioni primarie avvengano in modo equilibrato. In assenza di questo equilibrio, l’eccesso pulsionale non viene incanalato, si ha un disimposto pulsionale e il masochismo erogeno si svincola e agisce negativamente, come inerzia e inibizione.La seconda risposta riguarda la dipendenza. È questo uno dei temi più scottanti, ma in cui il pensiero di Rossella Valdrè si fa più limpido e, se vogliamo, più coraggioso.
Valdrè afferma che il masochismo erogeno è collegato colla naturale tendenza originaria dell’essere umano alla dipendenza da un altro essere umano, o da un gruppo, o da un’idea. Insomma, la originaria, lunghissima dipendenza del bambino lascia una traccia incancellabile, la fantasia potente di liberarsi di se stessi, di disfarsi della propria libertà, scelta, decisionalità, per affidare a un altro la gestione di noi stessi. Il masochismo erogeno sarebbe espressione quindi di questa dipendenza originaria o meglio, dipendenza e masochismo originario o erogeno, si rispecchiano l’uno coll’altro, come due forme di una stessa medaglia» (dall’introduzione di Antonello Correale).